Con Decreto del
Presidente della Repubblica del 27 settembre 2016, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2016 sono stati convocati per domenica 4
dicembre 2016 i comizi elettorali per il REFERENDUM POPOLARE CONFERMATIVO
avente ad oggetto il seguente quesito referendario:
Approvate il
testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento
del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il
contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del
CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” approvato
dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?
Elettori
residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE
Gli elettori
residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti
all’Estero) riceveranno il plico elettorale al loro indirizzo di
residenza (a partire dal 16/11/2016). Qualora l’elettore non lo ricevesse,
potrà sempre richiederne il duplicato all’Ufficio consolare di riferimento
(non prima del 20/11/2016). Si ricorda che è onere del cittadino mantenere
aggiornato l’UFFICIO CONSOLARE competente circa il proprio indirizzo di
residenza.
Chi invece,
essendo iscritto nell’AIRE, intende votare in Italia, dovrà far pervenire
all’UFFICIO CONSOLARE competente per residenza (Ambasciata o Consolato) il
formulario reperibile al seguente link: “formulario opzione di voto in Italia”.
La dichiarazione
deve essere datata e firmata dall’elettore e accompagnata da fotocopia di un
documento di identità dello stesso e può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure
fatta pervenire a mano all’UFFICIO CONSOLARE, anche tramite persona diversa
dall’interessato, entro l’8 di ottobre p.v., con possibilità di revoca
entro lo stesso termine. Per gli elettori residenti nella circoscrizione del
Consolato Generale di Edimburgo:
Telefax: 0131
2266260
Indirizzo: 32 Melville Street, Edinburgh EH3 7HA
Indirizzo email: elettorale.consedimburgo@esteri.it
Elettori
temporaneamente all’estero.
Gli elettori
italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si
trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale
ricade la data di svolgimento del Referendum, nonché i familiari con loro
conviventi, potranno partecipare al voto per corrispondenza organizzato dagli
uffici consolari italiani (legge 459 del 27 dicembre 2001, comma 1 dell’art.
4-bis), ricevendo la scheda al loro indirizzo all’estero.
Per partecipare
al voto all’estero, tali elettori dovranno – entro l’8 ottobre p.v. –
far pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali un’apposita
opzione. E’ possibile la revoca entro lo stesso termine. Si ricorda che
l’opzione è valida solo per il voto cui si riferisce (ovvero, in questo caso,
per il Referendum del 4 dicembre 2016).
L’opzione (fac-simile qui reperibile) può essere inviata per
posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire
a mano al Comune anche da persona diversa dall’interessato (nel sito www.indicepa.gov.it sono reperibili gli indirizzi di posta
elettronica certificata dei comuni italiani).
La dichiarazione
di opzione, obbligatoriamente corredata di copia di documento d’identità valido
dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero cui va
inviato il plico elettorale (incluso il POST CODE), l’indicazione dell’Ufficio
consolare competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso
dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (vale a dire che ci
si trova – per motivi di lavoro, studio o cure mediche – in un Paese estero in
cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi nel
quale ricade la data di svolgimento del referendum; oppure, che si è familiare
convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni).
La dichiarazione
va resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della
Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni
legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa),
dichiarandosi consapevoli delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni
mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000).