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AVVISO – Aggiornamento della normativa per i viaggi dal Regno Unito verso l’Italia, valida fino al 6 aprile

Il DPCM del 2 marzo ha esteso fino al prossimo 6 aprile la validità dell’Ordinanza del 9 gennaio.

 

Chi abbia soggiornato o sia transitato nel Regno Unito nei 14 giorni antecedenti, può fare ingresso in Italia, solo se:

a) ha la residenza anagrafica in Italia da prima del 23 dicembre 2020

oppure

b) ha un motivo di assoluta necessità.

La persona che rientri nelle casistiche sopra riportate e debba recarsi in Italia dovrà:

1) compilare l’apposita autocertificazione in cui dichiarare la circostanza;

2) presentare al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, certificazione di essersi sottoposta, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone risultato negativo;

3) sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in Italia in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento. In caso di ingresso nel territorio nazionale mediante volo proveniente dal Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, il tampone deve essere effettuato al momento dell’arrivo in aeroporto;

4) rispettare, a prescindere dall’esito del test di cui ai punti 2) e 3), la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni presso l’abitazione o la dimora, previa comunicazione del proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.

 

Il DPCM del 2 marzo ha inoltre previsto che, previa autorizzazione del Ministero della Salute (QUI tutte le informazioni sulla procedura di richiesta) o inclusione in protocolli sanitari validati, sempre per ragioni comprovate e non differibili, potranno fare ingresso in Italia, senza la necessità di sottoporsi a isolamento fiduciario:

a) chiunque vi rimanga per un periodo non superiore alle centoventi ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza, con l’obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario;

b) personale di imprese ed enti aventi sede legale o secondaria in Italia per spostamenti all’estero per comprovate esigenze lavorative di durata non superiore a centoventi ore;

c) funzionari e agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agenti diplomatici, personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, funzionari e impiegati consolari, personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell’esercizio delle loro funzioni.

In tutti questi casi, nel caso in cui l’autorizzazione del Ministero della Salute sia concessa, la persona che faccia ingresso in Italia dovrà:

1) dichiarare i Paesi nei quali si è soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti l’ingresso in Italia;

2) presentare al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, la certificazione di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso in Italia, a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo;

3) sottoporsi a un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento;

 

Infine, viene confermato che l’equipaggio ed il personale viaggiante dei mezzi di trasporto di persone e merci non è tenuto all’obbligo di isolamento fiduciario (a meno che non compaiano sintomi di COVID), ma deve comunque sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento.

 

Per ulteriori informazioni:

Approfondimento pubblicato sul portale Viaggiare Sicuri, a cura dell’Unità di Crisi della Farnesina

Questionario online disponibile su Viaggiare Sicuri